Acqua calda e pannelli solari termici: le due soluzioni
Una delle più diffuse applicazioni dei pannelli solari termici è la produzione di acqua calda per usi domestici come in doccia, in cucina, per la lavatrice e così via. A tale scopo i collettori termici possono essere inseriti in due tipologie di impianti: a circolazione naturale o forzata.
Come funziona il primo, cioè l’impianto solare a circolazione naturale?
L’impianto a circolazione naturale riesce a produrre acqua calda ad uso sanitario senza dover essere integrato da pompe, da vasi di espansione o da altri componenti simili. Il sistema di funzionamento detto in maniera semplice: quando il fluido contenuto all’interno dei collettori si scalda, diviene più leggero e sale di moto spontaneo verso il serbatoio d’accumulo. Ecco perché il serbatoio dell’acqua calda deve essere sistemato al di sopra del pannello solare, così da garantire la massima efficienza del sistema.
Come funziona l’impianto solare a circolazione forzata?
Nel caso di impianti a circolazione forzata il sistema di gestione è più complesso, il fluido termovettore generalmente è costituito da una miscela di acqua e antigelo; riscaldato dall’energia solare catturata dal pannello, il fluido viene fatto circolare nell’impianto grazie ad una pompa elettrica. Il fluido riscaldato transita all’interno del serbatoio d’accumulo, attraverso una serpentina che, fungendo da scambiatore di calore, riscalda l’acqua contenuta nel serbatoio. Le serpentine, poi, possono essere anche due e integrare la produzione di acqua calda con un generatore di calore supplementare. Ci si può avvalere anche dell’ausilio di un accumulatore di calore denominato Puffer, che può essere utilizzato per dare un contributo al riscaldamento degli ambienti.
Quale soluzione installare? Cosa conviene ?
E passiamo ora all’aspetto convenienza. Per la scelta, bisogna tenere in considerazione che negli impianti solari a circolazione forzata vi è la possibilità di regolare la velocità del fluido vettore secondo i parametri di progetto e ciò consente di ottenere un maggiore scambio termico. Il rendimento del pannello, quindi, è leggermente superiore a un sistema a circolazione naturale. Per questo motivo i collettori a circolazione forzata vengono preferiti per installazioni pensate per erogare il servizio lungo tutto l’arco dell’anno.
Gli impianti a circolazione naturale sono sicuramente più economici nei costi di gestione: non esiste consumo elettrico dovuto alla pompa e non richiedono sistemi elettronici di controllo. Tuttavia, questa tecnologia impone di porre il serbatoio ad un’altezza maggiore di quella dei pannelli, con maggiori costi per la realizzazione delle strutture di sostegno dei serbatoi.
Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un professionista del settore che saprà valutare adeguatamente quale soluzione soddisfa al meglio le vostre esigenze.